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Chi siamo

Shodai significa primogenito.
Shodai significa Leader.
Shodai è il primo ristorante di cucina giapponese a Bari. E uno dei primi in tutta la Puglia.
Un’idea ambiziosa che nasce da un viaggio compiuto da tre fratelli, lontano da qui e lontano nel tempo. Un viaggio che ha consolidato la passione per una cultura conosciuta, fino ad allora, solo attraverso manga, film e romanzi.
Perché portare a Bari una cucina così apparentemente diversa rappresentava una grande scommessa.
Qui non esistono primi piatti, contorni, secondi. Qui tutto funziona all’unisono, nella meravigliosa geometria delle pietanze, degli impiattamenti, della ricerca dei dettagli nelle vettovaglie.
Perché nella cucina giapponese il gusto passa prima attraverso gli occhi, poi cattura l’olfatto con gli inebrianti profumi di antiche culture e, alla fine, esplode nel palato.
Ci racconta di riso, verdure, legumi, sushi.
Ci racconta di Oceano Pacifico, colline, monti innevati e di Monte Fuji. Di innovazione tecnologica e di tradizione incontaminata. Del fracasso delle metropoli, tra le più popolose al mondo, e del silenzio della tradizione.
Di imperatori e Samurai, di Geishe e cerimonie del Tè.
Ci porta nei piccoli villaggi di pescatori che si tramandano, di generazione in generazione, la sapienza del rispetto per il pescato, tanto da saperlo gustare crudo, ma elaborato da secoli di tradizione culinaria che sanno esaltare ogni ingrediente rendendolo un concentrato di sapori.
Per il rispetto di tutto questo abbiamo deciso di avvalerci del talento e della cultura dello chef Moriyuky Suzuky, coadiuvato da Chef Nicolas Asato e Chef Paulo Kajihara.
Perché vogliamo che i nostri clienti possano gustare il sapore autentico di un’arte culinaria che dal 2013 è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco e che nel 2007 abbiamo portato a Bari, dando rifugio a tanti appassionati che, ancora oggi, affollano i nostri tavoli.
Una scommessa vinta, quella di Shodai a Bari, che si è rinnovata alcuni anni dopo, ad Altamura, con un nuovo ristorante che ci ha concesso di fortificare la consapevolezza che il sapore non conosce confini.